Molto è stato detto e scritto in merito all’intelligenza, tuttavia, nella realtà questa parola è servita solo per molti anni ad etichettare, quando non addirittura segregare, gli intelligenti da coloro che non lo sono. Così, quando si accetta il detto: “il senso comune è il meno comune di tutti i sensi”, il prossimo livello è quello di considerare che l’intelligenza sia una capacità abbastanza rara, qualcosa in via di estinzione. Quindi, quando gli intelligenti sono pochi perché riescono a fare cose di cui la maggioranza è incapace consideriamo l’intelligenza come un dono, inamovibile e segregazionista. Nel più puro stile Binnet.
Per fortuna, da alcuni anni si sono diffusi diversi concetti d’intelligenza, come la tanto decantata Intelligenza Emotiva o le Intelligenze Multiple e l’Intelligenza Intuitiva. Tutte queste sono intervenute a salvare la reputazione di coloro che, storicamente, sono sempre stati considerati meno intelligenti. Ma oltre alla probabile esistenza di diversi tipi d’intelligenza è certo che la maggioranza delle persone continuano a valutare se stessi e gli altri secondo il criterio tradizionale.
Ma cos’è realmente l’intelligenza? Cosa implica essere una persona intelligente? Paradossalmente le risposte possono essere molto diverse, dato che storicamente il concetto d’intelligenza è stato relazionato con l’ambito scolastico, con il conoscimento, così che essere intelligenti viene associato all’esito, alla possibilità di trionfare e inserirsi facilmente nella società.
Ad ogni modo, tutto è relativo. Lo sappiamo. Forse l’intelligenza è soprattutto qualcosa di relativo e contestualizzato. La storia è piena di esempi di persone geniali che erano eccezionali in alcuni campi della scienza e semplicemente un disastro in altri. E’ più intelligente chi fa una scoperta scientifica o l’idraulico che trova una soluzione diversa per il problema alle tuberie? Io direi che ricevono riconoscimenti sociali diversi, forse dispongono di diversi gradi di creatività ma parlare d’intelligenza …
Infine, non esiste l’intelligenza nel vuoto, come astrazione, esiste l’intelligenza in qualcosa nel quale tutti (o quasi) siamo intelligenti, solo che in modo diverso. In ogni essere umano vi sono capacità che lo fanno sentire utile e necessario ad altri esseri umani. Direi allora che l’intelligenza consiste piuttosto nel sapere determinare in che cosa siamo intelligenti.
Quoziente intellettivo sì quoziente intellettivo no…
In quante occasioni ci siamo posti questa domanda? Quante volte abbiamo dubitato della nostra intelligenza?
Dal primo test d’intelligenza sviluppato da Binnet su incarico del municipio di Parigi, fino ad oggi, molta acqua è passata sotto i ponti e attualmente le prove d’intelligenza si trovano ovunque. Forse molti di voi hanno ceduto alla tentazione di sapere quale sia il loro QI (quoziente intellettivo), completando diversi test, spesso stressanti, che terminano con l’innervosirci.
Qui di seguito vi propongo sei domande che rappresentano un breve test d’intelligenza:
1. Il 4 di luglio è una data importante per i nordamericani nella quale celebrano il Giorno dell’Indipendenza. Ma i peruviani hanno un loro 4 di luglio?
2. Se facciamo un buco nella terra di 10 metri di profondità per tre metri di diametro. Che volume di terra abbiamo dentro il buco?
3. State prendendo parte ad una gara. Superate chi procede in seconda posizione. In che posizione vi trovate ora?
4. Un vagabondo ricostruisce una sigaretta utilizzando sette mozziconi raccolti per strada. Se incontra un totale di 49 mozziconi, quante sigarette intere potrà fumarsi?
5. Quanti mesi dell’anno hanno 28 giorni?
6. Il padre di Anna ha cinque figlie, che sono: Nora, Noemi, Nunzia, Norma. Come si chiama la quinta figlia?
Risposte:
1. Chiaro, tutti abbiamo un 4 di luglio, solo che in alcuni paesi è una festa nazionale e in altri no.
2. Non c’è terra, si suppone essere un buco, o no?
3. Ci ritroviamo secondi dato che assumiamo la posizione di chi superiamo.
4. Potrà fumare otto sigarette, dato che con gli ultimi sette mozziconi realizzerà un’altra sigaretta.
5. Tutti i mesi dell’anno hanno 28 giorni e qualcuno di più.
6. Anna, lo dice chiaramente all’inizio.
Valutazione dei risultati:
Se avete risposto esattamente a tutte le domande, complimenti! Significa che le avete lette attentamente e siete una persona difficile da ingannare. Se avete risposto bene a 5 domande non vi preoccupate, chiunque si sbaglia. Se avete risposto bene solo a 2 domande vi sembra poco il 50%? Se avete risposto bene a meno di due domande, vi confesso che questa era l’intenzione di chi le ha scelte e, inoltre, esistono cose ben più importanti di cui preoccuparsi.
Il Quoziente Intellettivo che valutano questi test serve, spesso, ben poco ad affrontare le difficoltà della quotidianità. Infatti, il risultato è un numero freddo quando le domande che contano veramente sarebbero: ti senti teso quando sai di dover affrontare un test o una prova? I tuoi risultati sarebbero stati migliori se non fossi stato teso? Fai tutto in modo impulsivo senza soffermarti ad analizzare dettagliatamente le condizioni dei problemi? Pretendi da te soluzioni perfette e questo ti stressa? Se all’inizio ti sei sbagliato, hai in seguito la sufficiente forza di volontà per metterci più impegno e cercare un’altra soluzione o ti lasci sconfiggere dal primo fallimento?
Tutte queste risposte si riferiscono ad atteggiamenti per affrontare la vita, dicono di più del semplice QI e determinano i risultati che otterremo in questi test. Così, l’intelligenza non è un dono divino, ma è piuttosto una capacità da sviluppare con grande sforzo.
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