Al contrario di ciò che molti di noi potrebbero immaginare, la chirurgia estetica non è un’invenzione moderna, ma le sue origini risalgono al 1500 A.C. A quei tempi nel papiro di Ebers si mostrava che il trapianto di tessuti era praticato già dagli antichi egiziani fino dall’anno 3500 A.C. Oltre al procedimento, si contava già con un codice etico, il codice di Hammurabi (datato al 2000 A.C.) nel quale si dichiara che al chirurgo che avesse ucciso o distrutto gli occhi del suo paziente sarebbero state amputate le dita della mano.
È anche risaputo che nel 2500 A.C. in India esistevano già tecniche di ricostruzione del naso, delle orecchie e delle labbra. Va sottolineato che nella società indiana era costume punire i prigionieri di guerra, gli adulteri e i delinquenti con la mutilazione del naso o delle orecchie, motivo per il quale fu concepito un metodo per poter riparare questi danni, metodo che si continua ad usare pur con tutte le opportune modifiche. È curioso riscontrare che a quell’epoca erano i vasai che si dedicavano a questa attività.
Come si sa, il medioevo rappresentò un periodo di oscurantismo, e questo fece si che la chirurgia estetica venisse anche proibita, ma più tardi con le conquiste della scienza e l’introduzione dell’anestesia, questo tipo di chirurgia torna in auge. La Seconda Guerra Mondiale fu il periodo che gli dette l’impulso definitivo, dato che subito dopo questa sorsero le Società di Chirurgia Plastica e da allora le tecniche ricostruttive non smisero di progredire.
Ma…come è accaduto che un procedimento che era stato concepito per riparare i danni sia divenuto una moda ampiamente applicata in tutto il mondo occidentale? Credo che in parte sia dovuto al fatto che attualmente grazie alla messa a punto di procedimenti sempre meno invasivi, la chirurgia plastica sia giunta alla portata di tutti coloro che desiderino correggere alcune imperfezioni fisiche. Il risultato sono persone che passano da un chirurgo all’altro tentando di modificare parti di se senza più alcun limite. Il procedimento della ricostruzione estetica non implica solo un cambiamento sul piano fisico ma anche a livello psicologico. Molte persone che ricorrono ad uno specialista di chirurgia estetica desiderano ottenere il miracolo senza troppo sforzo. A volte questo miracolo avviene, altre volte no.
Ad ogni modo sarebbe opportuno prima di decidere di affrontare un intervento di chirurgia plastica, considerare alcuni punti e sfatare alcuni miti:
– La chirurgia plastica non richiede nessun sforzo. Gli specialisti ci fanno sapere che, normalmente dopo ogni trattamento che ha lo scopo di aiutare a perdere peso è indispensabile acquisire abitudini salutari e fare esercizi se desideriamo mantenere i risultati nel tempo. Indipendentemente dall’aiuto iniziale che ci può offrire la scienza, in seguito dovremo appellarci alla nostra autodisciplina ed assumere uno stile di vita più sano.
– La chirurgia estetica è una soluzione magica a cui si puo ricorrere sempre ed in continuazione. Anche se è vero che alcue persone si sottopongono varie volte alle più diverse teniche di chirurgia plastica, tutto ha un limite. Precisamente per questo gli specialisti cercano di limitare l’abuso di botox, in modo tale che le persone possano migliorare il loro aspetto mantenendo però anche un volto il naturale possibile.
– La chirurgia estetica è per quelle persone che non si accettano o che sono estremamente narcisiste. In realtà il campo della chirurgia plastica è molto ampio e non si limita solo alla correzione delle piccole imperfezioni, ma include anche interventi importanti allo scopo di migliorare la qualità della vita delle persone.
Riassumendo, è fondamentale affidarsi a professionsiti esperti che possano aiutarci non solo a determinare quale tipo di intervento di chirurgia estetica sia più opportuno per noi, ma che soprattutto siano anche in grado di offrirci un supporto psicologico adeguato. Il campo della chirugia estetica è pieno di miti e luoghi comuni, uno specialista serio avrà anche il compito di metterci di fronte alla realtà più obiettiva in merito al notro caso, ed eventualmente anche scoraggiarci dall’effettuare l’intervento qualora verificasse che non vi siano i presupposti.
Fonti:
Azuara, E. (2009) Breve reseña de la evolución histórica de la cirugía facial; pasado, presente y futuro. Anales de Otorrinolaringología de México; 54(4): 175-182. Sánchez, K. & Alessandrini, R. (2007) Algunas consideraciones éticas sobre la cirugía plástica. Revista Cubana de Cirugía;46(4).
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