Esistono persone per le quali sentirsi bene con se stesse è un peccato capitale, addirittura alcuni esibiscono una sorta di “algofilia” nascosta (ricerca morbosa dell’esperienza dolorosa). Il senso di colpa è una delle principali cause della depressione e della sofferenza.
L’altra parte della risposta la si trova nel cammino inverso messo in atto dalla comunità scientifica per anestetizzare il dolore. Alcuni giorni fa alla TV hanno trasmesso un documentario che mostrava i tentativi di eliminare i ricordi dolorosi dalla memoria delle persone. Ho immaginato immediatamente una società piena di “cloni radianti”, penso infatti che chiunque creda di poter essere felice eliminando i ricordi che sono le cause della depressione.
Il progresso della scienza arriva ad offrirci una speranza: la possibilità di mitigare il dolore fisico. Inizia ad affermarsi l’idea che non siamo venuti al mondo per attraversare una valle di lacrime ma per scoprire ed entrare in un paradiso ellenico. Fino alla metà del secolo XIX i medici usavano degli analgesici con uno scarsissimo potere, così per realizzare un’operazione chirurgica dovevano legare i pazienti al tavolo operatorio. Oggi basta prendere un’aspirina per eliminare il “mal di testa”.
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