La diagnostica per dimensioni: verso una visione focalizzata sulla persona
Gli psichiatri e gli psicologi che esercitano la pratica clinica avranno incontrato in più di un’occasione dei casi che sono particolarmente difficili da inquadrare seguendo i criteri del DSM-IV, in quanto questi ultimi sono troppo stretti.
Ad esempio, secondo il DSM-IV, una persona che soffre di un disturbo depressivo maggiore e di attacchi di panico, un caso piuttosto comune nella pratica, deve ricevere due diagnosi diverse o eliminare una di queste, facendo riferimento solo al disturbo primario. Tuttavia, includendo le dimensioni questo problema scompare.
In primo luogo, le dimensioni permettono di riconoscere i sintomi, anche quando non fanno parte del quadro della malattia primaria. Pertanto, l’attacco di panico può essere aggiunto come elemento identificatore.
In secondo luogo, le dimensioni permettono di valutare più oggettivamente la gravità dei sintomi. Questo modello diagnostico non si riferisce alla sola presenza o assenza di sintomi, ma anche alla loro intensità.
Con la diagnosi in termini di dimensioni si tenta di andare al di là della malattia concentrandosi sulla persona. In questo modo, è possibile distinguere chi soffre di depressione e attacchi di panico associati da qualcuno che soffre di attacchi di panico e depressione associata. Allo stesso modo, si approfondisce il livello di funzionalità puntualizzando se si tratta di un disturbo lieve, moderato o grave.
In questo senso, uno degli strumenti più recenti, il cui uso è destinato ad entrare prepotentemente a partire dalla prossima edizione del DSM, è La Scala di Livello di Funzionamento della Personalità. Questa scala valuta una serie di tratti della personalità, in modo tale che sarà possibile distinguere tra un segno manifestato da una persona con disturbo narcisistico o una con una personalità antisociale.
In realtà, si stanno facendo i primi passi verso la creazione di un modello alternativo di diagnosi per i disturbi della personalità, con il quale si tenterà di risolvere un problema comune nella pratica clinica: quello delle persone che presentano sintomi di diversi disturbi della personalità . Questo nuovo modello è basato sull’analisi delle difficoltà operative e delle caratteristiche patologiche, per dare origine a disturbi della personalità catalogati per caratteristiche.
Guida tascabile DSM-V per il test diagnostico
Il DSM-V è il preludio a un cambiamento nel modo di concepire e diagnosticare i disturbi mentali. Pertanto, sia gli studenti che i neolaureati, così come i professionisti che hanno già anni di esperienza nel campo della Psichiatria e della Psicologia Clinica, incontreranno uno strumento molto utile nella guida tascabile del DSM-V per l’esame diagnostico.
Questa guida non permette solo di approfondire i cambiamenti nella diagnosi proposti dal DSM-V, ma fornisce anche degli strumenti pratici e preziosi. Per esempio, suggerisce come fare una valutazione diagnostica in 30 minuti e specifica, passo dopo passo, le diverse domande da utilizzare per diagnosticare le varie patologie.
Fornisce inoltre dei suggerimenti pratici per la costruzione di un’alleanza terapeutica e sottolinea l’importanza dell’esplorazione del background sociale e culturale, che nel DSM-V assumono un ruolo di primo piano.
E alla fine della guida viene visualizzata una breve versione del DSM-V; insieme ad ogni diagnostico si incontrano i criteri temporali ei sintomi principali. Così potrete risolvere i piccoli dubbi in un batter d’occhio.
Fonti:
Nussbaum, A. M. (2015) Guía de Bolsillo del DSM-5 para el Examen Diagnóstico. Madrid: Editorial Médica Panamericana.
APA (2014) Manual Diagnóstico y Estadístico de los Trastornos Mentales. Madrid: Editorial Médica Panamericana.
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