
“Si presenterà con un regalo per stupirmi, dato che è così tanto che non ci vediamo.” “Sicuramente avrò perso un 9 all’esame, era così facile.” “Quando tornerò a casa mi inviterà a festeggiare la sua promozione in grande stile.” “Usciremo sicuramente, è il suo giorno libero.”
Queste e altre aspettative fanno parte della nostra vita quotidiana. Molte volte non ne siamo neppure consapevoli, ma ci sono, sempre in agguato con il loro carico di illusione e finzione. Tuttavia, cosa accade quando le aspettative vengono vanificate, quando la persona non si comporta come previsto? L’atteggiamento più comune è quello di reagire negativamente, rattristarci o arrabbiarci.
Le aspettative possono essere positive?
La filosofia buddista si riferisce alla “mente in attesa” per riferirsi a coloro che semplicemente si aspettano qualcosa, ma non fanno nulla per realizzarla. Da questo punto di vista, le aspettative sarebbero inutili come una danza indiana per attirare la pioggia. In realtà, sarebbero controproducenti, perché quando non si concretizzano generano solo dolore, tristezza e rabbia.
Infatti, le aspettative non sono altro che supposizioni in merito al futuro, delle probabilità che accada qualcosa. Si tratta di una anticipazione sulla base di alcune tracce che abbiamo estratto dalla realtà. In questo senso, le aspettative non sono nocive di per sé, dato che ci aiutano a formarci un quadro di quello che potrebbe portarci il futuro.
Tuttavia, il problema è che nella vita di tutti i giorni non ci comportiamo come matematici ma assumiamo molte delle nostre aspettative come si trattasse di verità assolute, come se dovessero realizzarsi con certezza. Nel momento in cui ci rendiamo conto che si tratta semplicemente di probabilità, quando queste non vengono soddisfatte ci sentiamo frustrati.
Per questo motivo nel buddismo si fa così tanta enfasi sull’imparare a padroneggiare le nostre aspettative, aprirci veramente al mondo e non anticiparlo in “modo attesa” perché così adotteremmo un’attitudine poco realistica che nel tempo ci danneggerebbe.
I vantaggi di imparare a padroneggiare le vostre aspettative
1. Assumetevi la responsabilità delle vostre decisioni. Le aspettative non sono fatti storici sono semplici probabilità, capire questa differenza, che non è solo terminologica, ci permetterà di prendere il controllo della nostra vita. Questo significa che se si vuole che accada qualcosa, si dovrebbe assumere un atteggiamento proattivo e adottare le misure necessarie per fare in modo che questo desiderio si avveri, non aspettare pazientemente che gli altri indovinino cosa desiderate o vi aspettate da loro
Paradossalmente, aspettare meno e agire di più ci permette di riprendere il controllo, ma senza sentirci sopraffatti, in quanto implica una maggiore fiducia nella conoscenza di noi stessi e nel nostro potenziale. Le persone che non si siedono ad aspettare che gli altri vengano a soddisfare le loro aspettative, ma combattono per quello che vogliono, non assumono il ruolo di vittime o martiri, ma fanno in modo che le cose accadano.
2. Separate i desideri dai doveri. La maggior parte del tempo viviamo con il pilota automatico inserito, assumendo l’atteggiamento della pecora; cioè dedicarci semplicemente ad eseguire i compiti che ci vengono affidati. Tuttavia, i doveri non sono altro che le aspettative imposteci da altri, dal gruppo o dalla società.
Quando non compiamo i nostri doveri, ci sentiamo in colpa. Ma se li rispettiamo ci aspettiamo una ricompensa e quando questa non arriva, ci arrabbiamo. In un modo o nell’altro, ci sentiamo sempre dei perdenti perché siamo immersi in un perenne stato emotivo negativo. Tuttavia, sbarazzarsi delle nostre aspettative significa anche comprendere che abbiamo bisogno di soddisfare le aspettative degli altri. Ed è un processo liberatorio attraverso il quale entrerete in contatto con i vostri desideri più veri e le vostre passioni, che sono due ingredienti chiave per realizzare ciò che vi proponete nella vita.
3. Godetevi il vostro presente. Le aspettative sono costituite dai residui del passato che sono serviti per elaborare la previsione, e dai desideri per il futuro, ma la verità è che non contengono nemmeno un accenno del nostro presente, che è tutto ciò di cui disponiamo veramente. Le aspettative senza le azioni servono solo a rinchiuderci nella trappola del futuro, limitandoci al ruolo del giocatore di scacchi che resta seduto in attesa del movimento del suo avversario, mentre gli passano per la mente tutte le possibili mosse di contrattacco. Solo che nella vita, restare troppo a lungo nel ruolo del giocatore di scacchi fa sì che ci perdiamo il nostro presente.
Inoltre, le aspettative si trasformano spesso in lenti che ci impediscono di vedere chiaramente il mondo. Mentre si aspetta qualcosa di irrealistico si perdono spesso delle opportunità, come in una stazione perennemente in attesa di un treno che non arriva mai mentre gli altri intorno a noi partono per la loro destinazione. Al contrario, quando le aspettative sono realistiche, riusciamo a vivere intensamente il nostro presente approfittando delle opportunità che ci offre.
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