Siete tra quelle persone che dopo essere andate in palestra pensano che un croissant non
farà alcun danno? O forse di quelli che dopo una lunghissima camminata si permettono un piccolo capriccio dolce? In Psicologia questo viene definito “effetto licenza”, cioè, quando ci permettiamo dei piccoli capricci perché pensiamo di meritarceli dopo avere fatto un determinato sforzo.
Ora un nuovo studio ha documentato un fenomeno simile rispetto all’assunzione di pillole vitaminiche. Secondo i ricercatori, questo effetto potrebbe spiegare perché l’enorme incremento nel consumo dei vari integratori dietetici (approssimativamente la metà degli statunitensi ne fa uso) non porta necessariamente ad un miglioramento delle condizioni di salute.
I ricercatori dell’Università Nazionale di Sun Yat-Sen, coinvolsero 82 volontari residenti nella città di Kaohsiung, a Taiwan. A tutti venne proposto un regime alimentare che includeva l’assunzione di una pillola neutra; alla metà dei volontari venne detto che si trattava di un placebo, mentre agli altri che si trattava di una vitamina.
Dopo un periodo di tempo, si intervistarono le persone chiedendo loro di classificare alcuni comportamenti alimentari; dovevano dichiarare quali di essi consideravano più o meno desiderabili. Si è potuto così riscontrare che quelle persone che erano convinti di ingerire quotidianamente una vitamina mostravano la tendenza a considerare desiderabili comportamenti come per esempio bere molto alcol. Al contrario, le attività più sane come la pratica dello Yoga venivano percepite come meno desiderabili.
Infine, quando venne data loro l’opportunità di scegliere tra un coupon per una cena in un ristorante a buffet o in un locale dove si poteva mangiare cibi organici, la maggioranza delle persone che credeva di ingerire vitamine scelse il ristorante a buffet.
Perché avviene questo?
I ricercatori considerano che il semplice fatto di assumere una vitamina altera la percezione della vulnerabilità, dato che le persone che credevano di consumare vitamine si sentivano meno vulnerabili rispetto a quelle che sapevano di ingerire un placebo. Questo faciliterebbe la scelta di attività che possono danneggiare la salute dato che si percepisce un rischio minore.
Va sottolineato che questo non è stato l’unico studio nel suo genere. In precedenza si era realizzata una ricerca curiosa che coinvolse persone di vari paesi tra i quali: USA, Cina, Italia e Giappone, si è potuto così riscontrare per esempio che in quei fast food dove venivano inclusi dei prodotti dietetici nei menù, le persone tendevano a scegliere prevalentemente le alternative più dannose. Questi ricercatori affermano che il semplice fatto di vedere che sia disponibile un determinato menù sano, minimizza il nostro senso di colpa così che cediamo alla tentazione di consumare il menù più dannoso.
Insomma, la prossima volta che ci mettiamo a dieta o scegliamo di consumare integratori alimentari, sarà meglio controllare bene le nostre decisioni e non soccombere a questo “effetto licenza”.
Fonte:
Chiou, W., Yang, C., and Wan, C. (2011). Ironic Effects of Dietary Supplementation: Illusory Invulnerability Created by Taking Dietary Supplements Licenses Health-Risk Behaviors. Psychological Science; 22(8): 1081-1086.
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