• Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Passa al piè di pagina

Angolo della Psicologia

Blog di Psicologia

  • Chi scrive
  • Argomenti di Psicologia
  • Libri di Autoaiuto
  • Pubblicità
Home » Emozioni » La metafora delle onde: come controllare le emozioni negative prima che ti controllino

La metafora delle onde: come controllare le emozioni negative prima che ti controllino

Share on Facebook Share on X (Twitter) Share on LinkedIn Share on Telegram Share on WhatsApp Share on Email
controllare le emozioni negative

 

“Le piccole emozioni sono i grandi capitani delle nostre vite e noi gli obbediamo senza rendercene conto”, disse Van Gogh. Molto spesso le emozioni prendono il sopravvento e guidano il nostro comportamento, assumono il controllo e ci portano a prendere decisioni affrettate di cui in seguito ci pentiremo o ci gettano in uno stato di frustrazione e disperazione che ci impedisce di pensare chiaramente.

In questi casi, le emozioni diventano i nostri nemici perché ci tolgono la pace interiore. Più ci sforziamo di controllarle, più esse ci controllano, e noi cadiamo in un circolo vizioso. La soluzione, per recuperare l’equilibrio emotivo e proteggerlo contro le avversità, consiste nel cambiare prospettiva.

La Terapia dell’Accettazione e dell’Impegno, che si basa sull’idea che i nostril pensieri hanno un potere enorme su ciò che sentiamo e non abbiamo bisogno di sforzarci di cambiarli ma solo accettarli per limitare la sofferenza che causano, ci propone di riflettere sulla metafora delle onde.

La metafora delle onde

Immagina una spiaggia di sabbia bianca bagnata dalle onde. Ci saranno onde piccole che incoraggiano il bagno e con il loro ritmo costante generano una piacevole sensazione di pace e tranquillità e, di tanto n tanto, arriveranno anche onde più grandi e minacciose.

Se sei nell’acqua e noti una di queste onde più grandi, ti spaventerai e vorrai uscire. A quel punto hai due possibilità, provare a raggiungere la riva o immergerti e lasciare che l’onda ti passi sopra. Se hai paura, molto probabilmente proverai a raggiungere la riva e l’onda ti colpirà rompendosi sulla sabbia.

Tuttavia, il problema è che poi un’altra ondata minacciosa tornerà ad avvicinarsi. Quindi tornerai a fuggire di nuovo. Ogni volta che arriva una nuova ondata ti sembrerà più minacciosa della precedente e, come risultato dello sforzo di sfuggirgli, ti sentirai sempre più stanco.

PER TE  Il blocco emotivo: un meccanismo di difesa che può causarci dei problemi

Se invece ti immergi semplicemente nell’acqua, noterai a malapena la forza dell’onda. Alla fine, entrambe le onde, piccole e grandi, scompaiono sulla riva. La differenza sta nel modo di affrontarle. Dobbiamo ricordare che non anneghiamo perché siamo nell’acqua, ma per il tempo che restiamo sommersi senza respirare.

La spiaggia con le sue onde è una rappresentazione di ciò che accade dentro di te, le onde sono emozioni o pensieri, che non possono farti del male, a meno che tu non provi a lottare contro di esse. Non c’è dubbio che vedere un’onda enorme avvicinarsi può fare paura, può farci sentire male momentaneamente e può anche sembrarci la fine del mondo, ma alla fine l’onda terminerà per dissolversi sulla sabbia.

Quando nella vita attraversiamo situazioni che ricordano le onde giganti, è comprensibile che ci sentiamo spaventati, tristi o ansiosi; ma nutrire pensieri negativi genererà solo più paura, frustrazione ed esaurimento nervoso. Invece di resistere a queste situazioni, cercando di sfuggirgli o negandole, dobbiamo semplicemente accettarle e cercare di parare il colpo nel miglior modo possibile. Questa non è rassegnazione, è intelligenza.

Come controllare le emozioni negative con la metafora delle onde?

La metafora delle onde sulla spiaggia ci aiuterà a prendere le distanze da quei pensieri ansiosi è irrazionali che alimentano le emozioni negative. Ci aiuta a capire che spesso la nostra sofferenza non dipende da ciò che ci accade ma da ciò che diciamo a noi stessi, dal dialogo interiore che abbiamo attivato. Quando diamo troppa importanza alle nostre storie e preoccupazioni, terminiamo per aumentare la sofferenza.

PER TE  5 tipi di ricatto emotivo difficili da identificare

I pensieri e le emozioni non hanno più potere di quello che gli dai tu. Alla fine, le onde finiranno per scomparire e il mare tornerà di nuovo calmo. Questo esercizio di visualizzazione è molto efficace per affrontare situazioni complicate quando i pensieri e le emozioni negative vogliono prendere il controllo.

  1. Osserva le tue emozioni

Prendi atto delle tue emozioni e sentimenti

Fai un passo indietro, metaforicamente parlando, in modo da poter diventare lo spettatore delle tue “onde interiori”

  1. Vivi i tuoi sentimenti

Concentrati sulle tue “onde interiori”, percepisci come le emozioni vanno e vengono

Frena l’impulso di bloccare quelle sensazioni

Non cercare di sbarazzartene

Non allontanarle, ma non afferrarti neppure ad esse

  1. Assumi che tu non sei quei sentimenti

Frena l’impulso ad agire, comprendi che non è necessario agire di conseguenza

Ricorda i momenti in cui ti sei sentito nello stesso modo in passato, ricorda che alla fine quelle emozioni sono scomparse

Lascia andare le preoccupazioni associate a quelle emozioni e sensazioni

  1. Sentiti a tuo agio con le tue emozioni e i sentimenti

Non giudicare ciò che senti

Accetta pienamente quelle emozioni e dai loro un nome

Infine, assumi che sono come le onde del mare e impara a fluire con loro, senza che ti facciano del male.

Share on Facebook Share on X (Twitter) Share on LinkedIn Share on Telegram Share on WhatsApp Share on Email

Jennifer Delgado Suárez

Psicóloga Jennifer Delgado Suárez

Sono una psicologa e da molti anni scrivo articoli per riviste scientifiche specializzate in Salute e Psicologia. Il mio desiderio è aiutarti a realizzare esperienze straordinarie. Se desideri sapere di più clicca qui.

Ricevi le novità

Iscrivendoti all'Angolo della Psicologia accetti la nostra Privacy Policy. Ma non ti preoccupare, noi odiamo lo spam quanto te!

Segui leggendo

Ormesi psicologica: quando ciò che non ti uccide ti rende più forte (davvero)

Abitudini Zombie: come identificare ed eliminare le routine obsolete nella tua vita

La domanda inaspettata che prevede la tua felicità tra 10 anni

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

Articoli recenti

  • Ormesi psicologica: quando ciò che non ti uccide ti rende più forte (davvero)
  • Abitudini Zombie: come identificare ed eliminare le routine obsolete nella tua vita
  • La domanda inaspettata che prevede la tua felicità tra 10 anni
  • Contabilità emozionale: le tue relazioni sono in rosso?
  • La spinta finale: perché diamo il massimo quando qualcosa sta per finire

Ricevi le novità

Disclaimer e Privacy

Iscrivendoti all'Angolo della Psicologia accetti la nostra Privacy Policy ma non ti preoccupare, noi odiamo lo spam quanto te!

Footer

Contatto

jennifer@intextos.com

Angolo della Psicologia

Blog di Psicologia: Articoli sulla salute mentale e la crescita personale, tecniche psicologiche, studi sul cervello e libri di Psicologia.

Seguici

  • Facebook
  • Instagram
  • LinkedIn
  • Twitter

© Copyright 2010-2024 Angolo della Psicologia · Tutti i diritti sono riservati · Politica dei Cookies · Disclaimer e Privacy · Pubblicità