• Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Passa al piè di pagina

Angolo della Psicologia

Blog di Psicologia

  • Chi scrive
  • Argomenti di Psicologia
  • Libri di Autoaiuto
  • Pubblicità
Home » Psicoterapia » Alcolismo: combatterlo con l’aiuto dell’LSD

Alcolismo: combatterlo con l’aiuto dell’LSD

Share on Facebook Share on X (Twitter) Share on LinkedIn Share on Telegram Share on WhatsApp Share on Email
Curare l'alcolismo non LSD

Le sostanze con effetto psichedelico sono tornate in auge grazie al lavoro di alcuni ricercatori che ora stanno riscoprendo le loro potenzialità terapeutiche. Uno degli studi più recenti è tornato ad analizzare il potere curativo dell’LSD, soprattutto nel trattamento della dipendenza. 

Questi risultati vengono dalla Norwegian University, dove due scienziati, Pål-Ørjan Johansen e Teri Krebs, hanno analizzato sei studi clinici precedenti realizzati tra il 1966 ed il 1970 che si centravano su dei pazienti che soffrivano di alcolismo. Alcuni dei partecipanti furono sottoposti ai trattamenti classici per l’alcolismo ma ad altri venne somministrata una piccola dose di LSD durante la sessione terapeutica. 

I risultati di ogni studio presi separatamente non dicevano molto ma analizzando tutti i dati insieme, i ricercatori scoprirono che l’LSD funzionava realmente. Le statistiche indicavano che la terapia tradizionale garantiva un miglioramento del 38% mentre con l’aggiunta dell’LSD il consumo di alcol si riduceva nel 59% dei casi. Sei mesi dopo avere abbandonato il trattamento, il 15% delle persone alle quali venne somministrato LSD continuava sobria. 

PER TE  10 trucchi per imparare a rilassarci

I ricercatori conclusero che i risultati ottenuti con questa sostanza sono quasi miracolosi, soprattutto se si considera che si trattava di una dose unica e in una quantità molto ridotta. Così che presumibilmente se si combinasse l’uso dell’LSD con il trattamento convenzionale i risultati potrebbero essere più che soddisfacenti. 

Johansen e Krebs credono che il segreto stia nella sensazione di estroversione che provoca l’LSD, che aiuta i pazienti a vedere i loro problemi in una prospettiva diversa. In pratica, l’LSD agirebbe come catalizzatore chimico potenziando un attitudine più aperta e meno pessimista che aiuterebbe le persone ad affrontare le loro difficoltà. 

Va comunque sottolineato che non è la prima volta che gli scienziati impiegano delle sostanze stupefacenti nel trattamento di alcune malattie. Basti pensare che lo stesso Freud utilizzava la
cocaina. Inoltre, recentemente, si è scoperto che la MDMA (una sostanza inclusa nell’extasi) è utile nel trattamento del disturbo da stress post-traumatico e che la psilocibina (contenuta in alcuni funghi) può essere efficace contro l’ansia, soprattutto nei pazienti terminali. 

PER TE  Questo è l’esercizio psicologico più importante e benefico che puoi fare

Attenzione però! I risultati di questi studi non significano in nessun modo che dovremmo tenere in casa alcune droghe e impiegarle quando siamo depressi o ansiosi, soprattutto perché non faremmo altro che sostituire un problema con un altro forse maggiore. Dobbiamo sempre ricordarci che ogni farmaco deve venire utilizzato seguendo attentamente le prescrizioni mediche.

 

Fonte:

Johansen, P. & Krebs, T. (2012) Lysergic acid diethylamide (LSD) for alcoholism: a meta-analysis of randomized controlled trials. Journal of Psychopharmacology.

Share on Facebook Share on X (Twitter) Share on LinkedIn Share on Telegram Share on WhatsApp Share on Email

Jennifer Delgado Suárez

Psicóloga Jennifer Delgado Suárez

Sono una psicologa e da molti anni scrivo articoli per riviste scientifiche specializzate in Salute e Psicologia. Il mio desiderio è aiutarti a realizzare esperienze straordinarie. Se desideri sapere di più clicca qui.

Ricevi le novità

Iscrivendoti all'Angolo della Psicologia accetti la nostra Privacy Policy. Ma non ti preoccupare, noi odiamo lo spam quanto te!

Segui leggendo

Secondo i neuroscienziati, non si ascolta solo la musica, la si diventa

Ormesi psicologica: quando ciò che non ti uccide ti rende più forte (davvero)

Abitudini Zombie: come identificare ed eliminare le routine obsolete nella tua vita

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

Articoli recenti

  • Secondo i neuroscienziati, non si ascolta solo la musica, la si diventa
  • Ormesi psicologica: quando ciò che non ti uccide ti rende più forte (davvero)
  • Abitudini Zombie: come identificare ed eliminare le routine obsolete nella tua vita
  • La domanda inaspettata che prevede la tua felicità tra 10 anni
  • Contabilità emozionale: le tue relazioni sono in rosso?

Ricevi le novità

Disclaimer e Privacy

Iscrivendoti all'Angolo della Psicologia accetti la nostra Privacy Policy ma non ti preoccupare, noi odiamo lo spam quanto te!

Footer

Contatto

jennifer@intextos.com

Angolo della Psicologia

Blog di Psicologia: Articoli sulla salute mentale e la crescita personale, tecniche psicologiche, studi sul cervello e libri di Psicologia.

Seguici

  • Facebook
  • Instagram
  • LinkedIn
  • Twitter

© Copyright 2010-2024 Angolo della Psicologia · Tutti i diritti sono riservati · Politica dei Cookies · Disclaimer e Privacy · Pubblicità