Sebbene si discuta da tempo sul ruolo del fattore emotivo nell’apparizione di numerose malattie storicamente considerate solo fisiche, è certo che ogni giorno che passa sorgono sempre nuove evidenze che mostrano come l’emotività non sia solo un fattore secondario ma che possa svolgere addirittura il ruolo di elemento scatenante e predisporre l’insorgere di diverse patologie.
A questo proposito, nuovi studi sviluppati dall’Università Northwestern di Chicago, affermano che la depressione cronica può causare il diabete di tipo 2 a partire dai 65 anni. La parte interessante di questo studio è che indica come la depressione sola di per sè, senza l’aiuto di fattori come il sovrappeso o lo stile di vita, basterebbe a scatenare il diabete.
Lo studio in causa ha seguito per 10 anni un totale di 4.681 persone con un’età media di 72,7 anni, che non soffrivano di diabete all’inizio dello studio. Ogni anno venivano considerati nei partecipanti dieci sintomi della depressione tra i quali: tristezza, irritabilità, concentrazione mentale e qualità del sonno. Si sono anche raccolti dati sulle abitudini sociali e demografiche dei partecipanti, analisi cliniche, peso, statura, e informazioni relative all’utilizzo di medicinali che indicherebbero l’apparizione del diabete. L’intensità dei sintomi venne riflessa in una scala che anadava da 0 a 30, considerando 8 come cifra elevata ad indicare un’alta intensità.
La qualifica dei sintomi depressivi all’inizio dello studio fu solo di 4,5; solo un quinto dei partecipanti ha avuto una qualifica di 8 o superiore. Nei dieci anni seguenti, questo numero è cresciuto nella metà dei partecipanti, dei quali 234 svilupparono il diabete. Come si può immaginare, la prevalenza del diabete era maggiore tra le persone che mostrarono un livello di depressione pari a 8 o superirore.
Va detto che la relazione tra l’apparizione del diabete e altri fattori di rischio come la mancanza di attività fisica, il fumo o l’indice di massa corporale, non furono particolarmente significativi statisticamente parlando.
Alla ricerca di una teoria che possa spiegare il fenomeno, i ricercatori suggeriscono che la relazione tra diabete e depressione sarebbe dovuta agli alti livelli di cortisolo (conosciuto come l’ormone dello stress). Questi livelli elevati potrebbero ridurre la sensibilità all’insulina e aumentare i depositi di grasso addominale, (che costituisce un fattore di rischio per il diabete) ma che inoltre permette al glucosio di entrare nelle cellule del corpo per venire utilizzato come combustibile. Quando la persona è depressa o stressata, il suo corpo cerca di mantenere il glucosio nel torrente sanguigno perchè lo necessita come fonte di energia istantanea, così che blocca l’azione dell’insulina e addirittura può produrre ulteriore glucosio credendolo necessario.
Naturalmente, questo non è l’unico studio che tenta di mettere in relazione i fattori emotivi con il diabete. Negli ultimi tempi si sono avuti risultati identici da uno studio condotto da scienziati della Monash University in Australia.
Per farsi un’idea della grandezza del fenomeno, si stima che in occidente il 6% delle persone maggiori di 65 anni soffra di depressione o patologie relazionate con questo disturbo e che il 15,3% soffra di diabete. Così, trovare una relazione positiva e decisiva tra le patologie mentali e le malattie tradizionalmente considerate come fisiologiche, confermerebbe la necessità di mettere in pratica l’antico detto: “Mens sana in corpore sano”.
Se desideri approfondire il tema, imparare a riconoscere e come curare la depressione questo libro ti aiuterà sicuramente.
Fonti:
Manderson, L. & Kokanovic, R. (2009) “Worried all the time”: distress and the circumstances of everyday life among immigrant Australians with type 2 Diabetes. Chronic Illness; 5(1): 21-32.
Hill, S. & Carnethon, M. R. (2008) Depressive Symptoms and Diabetes. The Journal of the American Medical Association; 300(18): 2116.
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