• Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Passa al piè di pagina

Angolo della Psicologia

Blog di Psicologia

  • Chi scrive
  • Argomenti di Psicologia
  • Libri di Autoaiuto
  • Pubblicità
Home » Crescita Personale » Gli 8 tipi di pensieri negativi che alimenti senza rendertene conto

Gli 8 tipi di pensieri negativi che alimenti senza rendertene conto

Share on Facebook Share on X (Twitter) Share on LinkedIn Share on Telegram Share on WhatsApp Share on Email
Pensieri negativi

 

Esistono diversi tipi di pensieri negativi che possono danneggiarti. Di solito sono idee automatiche, alcune delle quali non sono altro che credenze introiettate; cioè, convinzioni che ti sono state trasmesse dai tuoi genitori o da altri adulti significativi durante i primi anni di vita e che continui a trascinarti dietro. Altri pensieri negativi sono il risultato di una visione distorta degli eventi o semplicemente di aspettative insoddisfatte.

Albert Ellis, creatore della terapia razionale emotiva comportamentale, era fermamente convinto che ciò che ci colpisce non sono le cose che ci accadono, ma l’interpretazione che gli diamo. Queste interpretazioni prendono la forma di pensieri negativi che generano disagio e, cosa ancor più grave, ci impediscono di trovare una soluzione soddisfacente ai nostri problemi perché, solitamente, servono solo ad alimentare un circolo vizioso di negatività. Il primo passo per uscire da quel ciclo è conoscere tutti i tipi di pensieri negativi che possono tormentare la tua mente.

Sei vittima di questi tipi di pensieri negativi?

Ci sono tanti tipi di pensieri negativi quante sono le persone nel mondo, ma possono essere riassunti in 8 categorie generali, facili da individuare per gli atteggiamenti che generano.

  1. Stato di emergenza permanente

Ogni volta che succede qualcosa, lo assumi come un’emergenza totale. Questa reazione è dovuta al fatto che la tua amigdala si attiva e puoi vedere solo il segnale d’allarme. Nel tuo cervello si produce un sequestro emozionale a tutti gli effetti, che scatena una reazione di panico. Assumendo la realtà come si trattasse di una crisi, reagisci in modo sproporzionato. Questo tipo di pensiero catastrofico ti porta ad esagerare i pericoli e sottostimare le tue risorse per affrontare i problemi, un atteggiamento che può diventare molto pericoloso in quanto innesca uno stato di impotenza appresa.

  1. L’autosabotatore
PER TE  Accetta la vita così com'è, non come vorresti che fosse

Alla minima difficoltà, ti saboti automaticamente. Assumi tutto ciò che accade come qualcosa di personale e incolpi te stesso per cose su cui non hai alcun controllo. I tuoi pensieri negativi ti impediscono di pensare logicamente, quindi ti punisci e ti critichi incessantemente. Di conseguenza, ogni volta che si presenta un problema, perdi autostima e fiducia in te stesso. Questo tipo di pensiero ti trasforma nel tuo peggior nemico dal momento che ti farà inciampare costantemente.

  1. L’estremista

uando succede qualcosa riesci solo a vedere gli estremi. Questo tipo di pensiero negativo, chiamato anche dicotomico, ti fa vedere il mondo in bianco e nero, o tutto o niente, senza termini medi. Ignorando la gamma di grigi e colori intermedi, ti risulterà difficile trovare una buona soluzione e proverai molta ansia dato che riterrai che ogni decisione sia un percorso senza ritorno.

  1. Il tagger

Qualunque cosa accada la etichetti in termini negativi perché puoi vedere solo le drammatiche conseguenze della situazione. Il problema è che, applicando queste etichette, non puoi vedere le possibilità che una situazione include, così non fai altro che precluderti i percorsi verso la soluzione. Inoltre, questo tipo di pensiero negativo può fare in modo che ti auto-etichetti e finisci per sviluppare un’immagine molto limitata di te stesso e del tuo potenziale.

  1. Visione a tunnel

Quando hai un problema la tua vista si riduce immediatamente, come quando entri in un tunnel. Puoi vedere solo le cose negative, i problemi, gli errori e le carenze. Non riesci ad apprezzare alcun dettaglio positivo, possibilità o forza, così cadi in una spirale discendente di negatività. Questo tipo di pensiero negativo si basa sul fenomeno noto come attenzione selettiva. In pratica, è come se ti mettessi i paraocchi e gli occhiali da sole, così da vedere solo una parte molto limitata della realtà, perdendoti la parte più importante per trovare una soluzione.

  1. Il generalizzatore
PER TE  5 lezioni di Seneca per sfruttare al meglio il tuo tempo

Quando hai un problema la tua mente vaga e inizia a stabilire collegamenti liberi tra presente e passato. Queste connessioni ti portano a fare generalizzazioni errate e negative, spesso riconoscibili perché appaiono parole come “mai”, “sempre” o “tutto”. Questo tipo di generalizzazione porta a trarre conclusioni affrettate su qualcosa che non è ancora accaduto, pensando che i risultati o le conseguenze saranno disastrosi. Ovviamente, con ogni affermazione di questo tipo perdi un po’ di autostima e forza, condannandoti a un ciclo di negatività.

 

  1. L’impostore

Dal momento che hai la tendenza a confrontarti, ingrandisci costantemente gli aspetti positivi che noti negli altri, ma minimizzi i tuoi punti di forza e talenti. Questo tipo di pensiero negativo ti fa sentire come un impostore che non merita quello che ha. Hai paura che gli altri scoprano che non sei così intelligente, capace, simpatico e brillante, quando in realtà hai solo un problema di autostima. Infatti, è probabile che cadi vittima del fenomeno denominato “lettura del pensiero”, secondo il quale credi di immaginare quello che gli altri stanno pensando.

  1. Il supereroe

Ti sforzi di non deludere nessuno, sei orgoglioso di fare tutto, qualunque sia il costo. La tua vita è governata dal io “devo” e “dovrei” al punto che dimentichi completamente ciò che vuoi veramente. Il problema è che ogni volta che ti rendi conto che non puoi salvare il mondo, la tua autostima precipita e provi una estrema delusione. Questo è uno dei tipi di pensieri negativi più dannosi, perché si pensa in termini di “doveri” e “obblighi”, e si termina lasciando che la propria vita, le decisioni e l’umore dipendano interamente dagli altri.

Share on Facebook Share on X (Twitter) Share on LinkedIn Share on Telegram Share on WhatsApp Share on Email

Jennifer Delgado Suárez

Psicóloga Jennifer Delgado Suárez

Sono una psicologa e da molti anni scrivo articoli per riviste scientifiche specializzate in Salute e Psicologia. Il mio desiderio è aiutarti a realizzare esperienze straordinarie. Se desideri sapere di più clicca qui.

Ricevi le novità

Iscrivendoti all'Angolo della Psicologia accetti la nostra Privacy Policy. Ma non ti preoccupare, noi odiamo lo spam quanto te!

Segui leggendo

I bambini di oggi sono più maleducati di quelli di una volta?

Secondo i neuroscienziati, non si ascolta solo la musica, la si diventa

Ormesi psicologica: quando ciò che non ti uccide ti rende più forte (davvero)

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

Articoli recenti

  • I bambini di oggi sono più maleducati di quelli di una volta?
  • Secondo i neuroscienziati, non si ascolta solo la musica, la si diventa
  • Ormesi psicologica: quando ciò che non ti uccide ti rende più forte (davvero)
  • Abitudini Zombie: come identificare ed eliminare le routine obsolete nella tua vita
  • La domanda inaspettata che prevede la tua felicità tra 10 anni

Ricevi le novità

Disclaimer e Privacy

Iscrivendoti all'Angolo della Psicologia accetti la nostra Privacy Policy ma non ti preoccupare, noi odiamo lo spam quanto te!

Footer

Contatto

jennifer@intextos.com

Angolo della Psicologia

Blog di Psicologia: Articoli sulla salute mentale e la crescita personale, tecniche psicologiche, studi sul cervello e libri di Psicologia.

Seguici

  • Facebook
  • Instagram
  • LinkedIn
  • Twitter

© Copyright 2010-2024 Angolo della Psicologia · Tutti i diritti sono riservati · Politica dei Cookies · Disclaimer e Privacy · Pubblicità