Negli ultimi tempi vengono presentate molte notizie che spesso lasciano molto a desiderare in quanto a credibilità. A volte, basta leggere un altro quotidiano per vedere subito come cambiano le cifre relative o la dinamica della storia stessa. Nella corsa affannosa per essere i primi a pubblicare lo scoop, a volte si termina con apparire poco seri. Purtroppo è un male relativo all’informazione moderna con il quale si deve imparare a convivere.
Tuttavia, adesso alcuni ricercatori dell’Università di Wellington, ci fanno sapere che i giornalisti hanno un asso nella manica con il quale riescono a convincere i lettori dell’attendibilità delle loro notizie: le immagini.
Sicuramente in più di un occasione, dopo avere letto la notizia, vi sarete resi conto che vicino alla stessa si trovano alcune immagini che non hanno molta relazione con il fatto in se e vi chiedete perché sono lì. La risposta è molto semplice: quando una notizia è accompagnata
da una foto, anche quando questa non ha nessuna relazione con il fatto, si percepisce la notizia come più credibile.
Ma … come si è giunti a questi risultati?
I ricercatori hanno reclutato 140 studenti ai quali è stato chiesto di leggere decine di affermazioni relative a diversi personaggi di fama mondiale. Alcune di queste affermazioni erano vere e altre possiamo invece classificarle come sensazionalistiche. Il compito degli
studenti era indicare, il più velocemente possibile, se credevano che quelle affermazioni fossero reali o meno.
Come è facile immaginare, la metà di queste affermazioni erano accompagnate da foto e le altre no. Il dettaglio fu decisivo; i partecipanti che videro le foto tendevano a classificare il maggior numero di affermazioni come veritiere. Il lato più curioso fu dato dal fatto che questo effetto era ancor più evidente quanto meno si conosceva il personaggio in questione.
Ma i ricercatori non si fermarono qui. Realizzarono un secondo esperimento per il quale vennero reclutati altri 70 studenti. In questo caso impiegarono delle foto poco informative (che non avevano nessuna relazione con la notizia in se) e le affermazioni erano di
carattere generale. Per esempio, si utilizzarono affermazioni come: “le noci di macadamia appartengono alla stessa famiglia delle pesche” e si mostrava una foto nella quale apparivano
le noci di macadamia.
Ancora una volta i ricercatori riscontrarono lo stesso effetto. Le affermazioni accompagnate da immagini tendevano ad essere qualificate come veritiere. Ma … perché accade questo?
Una spiegazione possibile è che, nella nostra mente, associamo inconsciamente le foto alle prove reali e obiettive. In questo modo, indipendentemente dal fatto che le immagini siano relazionate o meno, tenderemo a pensare che la notizia che le accompagna sia certa. In altre parole, le foto ci confortano e impediscono che scatti l’allarme che ci porti a chiederci se la notizia sia vera o falsa.
Fonte:
Newman EJ, Garry M, Bernstein DM, Kantner J, and Lindsay DS (2012). Nonprobative photographs (or words) inflate truthiness. Psychonomic Bulletin and Review.
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