Un buon titolo può attirare l’attenzione sull’articolo, mentre un titolo mediocre può fare che passi inosservato. Questo è qualcosa che sanno perfettamente molti giornalisti e consapevolmente lo mettono in pratica, anche a rischio di generare delle aspettative troppo alte che non vengono soddisfatte dal contenuto del testo.
Ora, un curioso studio condotto presso la BI Norwegian Business School ha fatto un ulteriore passo in avanti, chiedendosi se i titoli formulati in forma di domanda potevano catturare l’attenzione di più persone e generare più click in un ambiente virtuale, ovviamente.
Questi ricercatori hanno utilizzato un account Twitter attraverso il quale venivano pubblicate diverse storie vere. Curiosamente, ad alcune ore di distanza, veniva pubblicata la stessa storia ma con titoli diversi. Ad esempio, un titolo era: “Potere corrotto” e quindi un secondo dal tono più personale che diceva: “Il tuo capo si è intossicato con il potere?”, mentre un’altro aveva un impronta più impersonale: “I dirigenti sono tutti intossicati dal potere?”
Come ci si aspettava, i ricercatori hanno scoperto che i titoli con un tono più personale generavano più click, esattamente il 175% in più rispetto al resto dei titoli, il che è un ottimo risultato, se si considera che si è ottenuto semplicemente cambiando alcuni pronomi qui e là. I ricercatori hanno notato inoltre che il titolo in forma di domanda riceveva molti più click rispetto ad una semplice affermazione.
In seguito i ricercatori hanno fatto un ulteriore passo pubblicando gli annunci di un iPhone, un divano, un televisore e una lavatrice. Anche in questo caso, utilizzando dei titoli in forma di affermazione: (In vendita: iPhone 4 16GB), di domanda personale: (Vuoi il nuovo iPhone 4?), e infine come una domanda impersonale: (Qualcuno desidera acquistare il nuovo iPhone 4?).
Anche in questo caso, non importa di quale prodotto si trattasse, le domande impersonali ricevettero il 137% in più di click rispetto ai titoli affermativi. E le domande con un tono personale sono state le vincitrici assolute, con il 257% di click in più. Anche se i ricercatori sostengono che è meglio prendere questi risultati con la dovuta cautela, il fatto è che senza dubbio i titoli in forma di domanda sono perfetti per suscitare la nostra curiosità e motivarci a cliccare il link. Se poi otteniamo anche di coinvolgere il lettore, meglio.
Ovviamente, questa è una spada a doppio taglio, perché quando abbiamo letto una domanda ci attendiamo una risposta, e se non la incontriamo, resteremo solo dei lettori infelici. Pertanto, si raccomanda di utilizzare questa strategia con la necessaria cautela.
Fonte:
Lai, L. & Farbrot, A. (2013) What makes you click? The effect of question headlines on readership in computer-mediated communication. Social Influence.
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