“Mens sana in corpore sano” scriveva Giovenale nella sua satira decima, anche se in realtà le origini di questa massima si perdono nel tempo. La saggezza orientale raccomanda da molti secoli la pratica dello yoga e della meditazione per equilibrare corpo e anima. Ora, con l’avvento della risonanza magnetica, anche la scienza moderna conferma che entrambe le pratiche hanno un impatto positivo sul nostro cervello.
Ciò significa che il sollievo dall’ansia e dalla depressione, così come il miglioramento dell’attenzione e della memoria, non sono risultati soggettivi, ma corrispondono a cambiamenti reali nell’attività cerebrale. Pertanto, stendere il tuo tappeto per praticare yoga o creare il tuo angolo di meditazione è uno dei migliori regali che ti puoi fare.
Gli effetti dello yoga e della meditazione a livello cerebrale
– Protegge il cervello dall’invecchiamento rallentando la perdita di materia grigia
Le persone che praticano yoga e meditazione di solito conservano meglio le loro funzioni cerebrali quando invecchiano. Uno studio condotto presso la UCLA ha rivelato che coloro che hanno meditato per due decenni hanno un volume maggiore di materia grigia. La materia grigia si trova principalmente nella corteccia cerebrale, che corrisponde all’organizzazione più complessa del sistema nervoso ed è stata collegata all’elaborazione delle informazioni.
Infatti, la progressiva perdita delle funzioni cognitive negli anziani è dovuta in gran parte al fatto che durante l’invecchiamento perdono materia grigia, in questo modo il cervello si va letteralmente “restringendo”. Sia lo yoga che la meditazione aiutano a rallentare questo processo e a mantenere più giovane il cervello.
– Cambia il volume delle aree chiave del cervello
Una ricerca condotta presso l’Università di Harvard dimostrò che, le persone che hanno praticato yoga negli ultimi 8 anni, hanno un volume maggiore nelle aree della corteccia cerebrale legate alle funzioni cognitive. Si è anche visto che, dopo appena 8 settimane di meditazione, aumenta lo spessore dell’ippocampo, un’area legata all’apprendimento e alla memoria.
Inoltre, sia la meditazione che lo yoga riducono il volume dell’amigdala, un’area correlata alla paura, l’ansia e lo stress. Questi cambiamenti a livello cerebrale spiegano perché entrambe le pratiche migliorino l’attenzione e la memoria, aiutandoci a sentirci più calmi e rilassati. In pratica, impariamo a dare ad ogni cosa la giusta importanza perché non reagiamo a tutte le situazioni come se fossero un pericolo.
– Riduce l’attività della rete neurale di default e la tendenza ad avere pensieri automatici negativi
Uno degli studi più interessanti realizzati negli ultimi anni, condotto presso la Yale University, ha scoperto che la meditazione riduce l’attività neuronale nella rete di default, che si attiva quando ci assalgono i pensieri automatici negativi.
Il problema è che quando la mente vaga libera, finisce spesso per sviluppare pensieri autoreferenziali, rimane bloccata tra passato e futuro e genera preoccupazioni. In effetti, non è una coincidenza che l’attivazione della rete neurale di default sia stata collegata a un livello più elevato di infelicità e insoddisfazione. La meditazione e lo yoga non disattivano questa rete, ma la riportano delicatamente al momento presente, in modo tale che smetta di esserci nemica e possiamo approfittare al massimo del suo potere creativo.
– Riequilibra i neurotrasmettitori a livello cerebrale
I neurotrasmettitori sono sostanze che facilitano la connessione tra i neuroni, favorendo in questo modo la trasmissione delle informazioni. Da questo “cocktail” particolare dipenderà il nostro umore e persino le nostre decisioni.
Uno studio condotto presso l’Università di Boston ha rivelato che la pratica regolare dello yoga leggero rilascia nel talamo un amminoacido chiamato GABA. Questo neurotrasmettitore esercita una funzione inibitoria che ci aiuta a rilassarci, motivo per cui si trova in molti dei farmaci per l’ansia. Dopo un’ora di yoga, la concentrazione di GABA nel nostro cervello aumenta del 27%.
Un altro esperimento condotto presso la Srinakharinwirot University ha dimostrato che la meditazione è anche molto efficace nella riduzione del livello di cortisolo, l’ormone dello stress. Entrambe le pratiche stimolano anche la produzione di endorfine e oppioidi, i quali, rispettivamente, stimolano la sensazione di felicità e alleviano il dolore.
Come si inizia a praticare yoga e meditazione?
“Lo yoga è 99% pratica e 1% teoria”, disse il maestro di yoga indiano Sri Krishna Pattabhi Jois. Per dominare lo yoga e/o la meditazione hai bisogno di molta pratica, così da scoprire poco a poco le risposte del tuo corpo e approfondire la conoscenza della tua mente.
Tuttavia, è altrettanto importante padroneggiare le basi teoriche dello yoga e della meditazione, specialmente se desideri attuare un cambiamento molto importante nella tua vita. Non si tratta solo di conoscere le posizioni della meditazione o le posture dello yoga, ma di capire e fare tua la filosofia che sta dietro, dal momento che questo cambiamento di atteggiamento sarà, in definitiva, ciò che ti permetterà di approfittare al massimo di tutti i benefici di entrambe.
Uno dei blog più completi per imparare tutto ciò che riguarda lo yoga e la meditazione è A Tutto Yoga, nel quale si illustra la pratica dei diversi tipi di yoga, incluso lo yoga terapeutico, nonché i diversi modi di meditare. Il suo creatore è un insegnante di yoga certificato, oltre a contare con collaborazioni di altri specialisti del settore. Sebbene avente un carattere eminentemente pratico che ti aiuta ad addentrarti in questo mondo, il blog A Tutto Yoga approfondisce anche il sistema filosofico che supporta lo yoga e la meditazione, diventando così un maestro personale che ti guiderà alla scoperta di te stesso.
Fonti:
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